Ri-conoscersi. L'esperienza del teatro MoltiMe presentato ad ESREA.
Venerdì 4 marzo 2022, alla vigilia dello spettacolo "SENTIERI DI CASA. La lingua che è madre",
Dalila Raccagni (Fileo- Area Ricerca) e Elena Sarzilla (Fileo-Area Narrazione) hanno presentato il laboratorio di teatro MoltiMe alla Conferenza Annuale di ESREA (European Society for Research on the Education of Adults),
dedicata al tema "Encountering the other: biographies, spaces and relationships in adult education" [Incontrare l'altro: biografie, spazi e relazioni nella formazione degli adulti].
Una platea internazionale e accademica ha accolto con entusiasmo i valori, il metodo e le basi teoriche che caratterizzano il percorso di MoltiMe.
Di seguito condividiamo l’abstract del contributo presentato
Ri-conoscersi.
L’esperienza di teatro MoltiMe
Serve uno spazio fisico e mentale affinché le identità multiple che caratterizzano le persone del nostro tempo possano incontrarsi e ri-conoscersi.
Durante questa pandemia globale un tempo di riappropriazione e confronto, vissuto da persone d’origine diversa, neofite di teatro, è stata l’esperienza MoltiMe scoprila qui) , promossa dal Centro studi e formazione sulla mobilità umana e intercultura “Fileo” (scoprilo qui).
Il laboratorio nasce come necessità narrativa e relazionale, ma anche come possibilità per sperimentare nuovi linguaggi espressivi che coinvolgono la parola, il corpo e il suo movimento. Il potenziale artistico è insito nella spontaneità dei partecipanti, che si contamina di linguaggi diversi, caratterizzati dal riaffiorare del gioco volto ad indagare l’identità, l’alterità e le connessioni tra le storie.
Un percorso di teatro - iniziato qualche mese prima dell’avvento del Covid19 - dove diverse storie di vita si sono intrecciate. Dove le identità individuali, ricche di saperi, sentimenti, interiorità, hanno arricchito il gruppo, offrendo un senso di appartenenza che ha creato - nel gruppo stesso - una terza dimensione. A marzo 2020 il laboratorio MoltiMe ha continuato ad incontrarsi da remoto e ad affrontare le tematiche delle diversità culturali
insieme alla tematica della pandemia, da cui ha avuto poi origine la performance “DI-Stanze Invisibili” (presto disponibile su YouTube).
Uno spazio che ha elogiato la bellezza collaterale, attivata nella diversificata pluralità che contraddistingue l’umano, offrendo una ricchezza di saperi, affetti, emozioni, valori "generati" proprio in quei passaggi esistenziali spesso segnati da smarrimento, isolamento e perdita.
Nella tentazione di una chiusura egoistica questa esperienza che presentiamo ha offerto in quel tempo - e continua ad offrire ancora oggi grazie ad una nuova esperienza di MoltiMe - invece la possibilità di momenti di riappropriazione di un tempo personale, che si arricchisce e riempie di senso nell’incontro con l’alterità.
Una esperienza che si è consolidata, che vede nuovi protagonisti, e che ha come filo conduttore per questo nuovo anno la lingua, che è madre, e traccia i sentieri del “sentirsi a casa”.
Parole chiave: teatro educativo, altrove, incontro, identità, bellezza collaterale